Airan Kang: come guardare i libri sotto una nuova luce
Si chiama Digital Book Project e rappresenta la ricerca di Airan Kang “sull’ontologia el’evoluzione del libro come fonte di conoscenza nell’era digitale“.
Le sue opere fondono la tradizione della pittura e della scultura con l’uso della tecnologia nell’arte, attraverso libri realizzati in resina sintetica trasparente, resi luminosi dalle luci LED poste all’interno.
Classe 1960, l’artista sudcoreana è stata influenzata dalla letteratura filosofica occidentale come le opere di MichelFoucault ma soprattutto quelle di esponenti dell’illuminismo come Immanuel Kant. La sua visione del libro come oggetto di illuminazione spirituale l’ha portata, dal 1999, a intraprendere questo progetto, da cui sono nate le installazioni Light Reading, ispirata agli autori classici come William Blake o Lord Byron, The Bookshelf Enlightened, Luminous Words e l’ultima, in mostra alla Bryce Wolkowitz Gallery di New York: The Luminous Poem , dove alle sculture di libri si aggiungono quelle di pergamene e proiezioni di brani su muri e pavimenti.
Diversi per intensità della luce e sfumature, ogni pezzo è unico e nasce dai numerosi viaggi in cui ha fotografato libri, oltre che dalla propria libreria contenente volumi di storia dell’arte ed economia che, secondo la Kang, “è essenziale leggere“.
Introducendo la luce dentro le sculture, la Kang vuole cambiare l’idea di libro,“da oggetto tangibile e sé stante a spazio virtuale per l’immaginazione“.
Valeria Giuffrida
Valeria Giuffrida, nata a Catania. Ha studiato Lingue e Comunicazione. Blogger, appassionata di narrazione e mescolanza tra linguaggi comunicativi, ha frequentato diversi corsi nel settore del teatro, del cinema, della radio, della scrittura creativa. Ha collaborato per due anni con Step1 magazine, occupandosi di cultura, cronaca, interviste, video inchieste. Insieme ad un gruppo di studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, ha fondato Smanews, progetto radiovisivo di informazione e satira.