Addio password, arriva l’autenticazione biometrica
Prima o poi, tutto è destinato ad essere sostituito con qualcosa di più moderno. Computer, automobili, cellulari, elettrodomestici e adesso pure… le password. Da cosa? Vi starete chiedendo perplessi. Dal nostro corpo. Il corpo è diventato un vero e proprio codice a barre, così fruibile da poter essere utilizzato come password, ovvero un codice unico che vive e interagisce con le macchine. Qui entra in gioco l’autenticazione biometrica ovvero l’utilizzo del corpo umano come mera forma di informazione, che permette l’identificazione sicura degli utenti. Secondo The Guardian è uno dei temi caldi dell’industria tecnologica; la biometrica è un particolare tipo di sistema informatico che ha lo scopo di identificare una persona sulla base di una o più caratteristiche biologiche inserite nel database di un sistema.
Basta codici alfanumerici o password da ricordare, perché non usare semplicemente l’iride o la voce per farsi riconoscere dal proprio supporto digitale? La questione più spinosa è quella che verte riguardo la sicurezza: chi assicura che i dati sensibili non finiscano in cattive mani? Per esempio l’hacker Jan Krissler è riuscito a duplicare l’impronta di un dito dell’astro nascente della politica berlinese, Ursula von der Leyen, con una semplice immagine scattata durante un incontro pubblico. Un sistema fin troppo vulnerabile che a Barcellona, durante il World Mobile Congress, ha visto dei miglioramenti. La Qualcomm, società statunitense di ricerca e sviluppo nel campo delle telecomunicazioni senza fili con sede a San Diego, ha messo in luce un prototipo di lettura dell’impronta basato sugli ultrasuoni; una sorta di ecografia della punta del dito che creando un’immagine 3D è più difficile da simulare. C’è addirittura chi studia la camminata o la scansione del naso, fino alla forma del fondoschiena per sbloccare le automobili intelligenti.
Quello della biometrica è un settore in sviluppo con un’industria miliardaria, infatti uno studio stima che nel 2020 tale mercato, a livello mondiale, varrà circa 33 miliardi di dollari. Dietro ci sono interessi che vanno ben oltre lo sblocco del semplice cellulare, l’autenticazione sicura è la scommessa del futuro. Un futuro che vedrà sempre più protagonista la tecnologia, dove l’uomo non dovendo neanche più sforzarsi per ricordare la password di un dispositivo, diventerà sempre più parte di un universo che non è realmente gestito da lui.
Edoardo Ridolfi
Edoardo Ridolfi, nato a Gualdo Tadino (Pg) nel 1993. Diplomato al Liceo Scientifico; ha conseguito la laurea triennale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia. Attualmente sta svolgendo l’iter per prendere il tesserino da giornalista pubblicista. Collabora come giornalista e fotografo con testate cartacee e online diverse.