Quando il crimine “paga”: cinema e polizia corrotta
di Francesco Arena, in Cinema, del 1 Lug 2015, 11:00
Nella nostra carrellata su alcuni argomenti ricorrenti al cinema, dopo il giornalismo e la politica, questa settimana tocca ai film che trattano un altro aspetto che ritroviamo spesso nella vita reale: le forze dell’ordine corrotte.
Pellicole di questo tipo ce ne sono molte, soprattutto in ambito “Made in USA”, in quanto spesso è funzionale alla realizzazione di film del genere poliziesco in ambito più generale, dove di solito il poliziotto buono di turno deve trovare il “marcio” nel suo distretto, o per raccontare grandi storiedella malavita locale, dove la corruzione regna sovrana.
Come maggiore rappresentante di questa ultima categoria, non si può non citare Il Padrino, capolavoro in tre film di Francis Ford Coppola, ripreso dal celebre romanzo di Mario Puzo, che racconta le vicende della famiglia mafiosa Corleone, con interpreti del calibro di Marlon Brando e Al Pacino (entrambi devono molto a questo film: il primo una ritrovata notorietà, il secondo l’inizio della sua scalata a Hollywood). Nel primo capitolo della saga compare il poliziotto irlandese Mark McCluskey, il quale riceve mazzette per avere informazioni e coprire le attività illecite di Virgil Sollozzo, noto narco-trafficante. Entrambi nel corso del film verranno uccisi dai Corleone, anche a causa della guerra tra le famiglie scatenata proprio dai loro tentativi di uccidere il boss Vito.
Altra citazione merita Serpico, film del 1973 di Sidney Lumet, tratto da una storia vera, che vede protagonista, nei panni di Frank Serpico, sempre Al Pacino (un habitué del genere), dove vengono denunciate la corruzione dilagante all’interno dei distretti di polizia di New York tra gli anni ’60 e ’70, con il nostro protagonista che rischia la vita pur di non adeguarsi al sistema e denunciarlo all’opinione pubblica, riuscendo nel suo intento.
Sempre Lumet è il regista del film Prove apparenti del 1996, con Andy Garcia, nei panni di Sean Casey, un giovane e brillante avvocato, il quale viene a scoprire il coinvolgimento del padre poliziotto in giri di corruzione e malavita, dovendo scegliere tra il suo ideale di giustizia e il salvare il buon nome della famiglia.
Del 1997 è invece l’adattamento cinematografico del romanzo di James Ellroy, L.A. Confidential, interpretato dal trio Russell Crowe, Guy Pearce e Kevin Spacey. La storia narra le vicende di tre poliziotti, ognuno con il suo modo di far rispettare la legge, che si ritrovano invischiati nelle vicende di una sparatoria al Night Owl, una caffetteria dove vengono uccise sei persone. Qui emerge un mondo sommerso fatto di droga e prostituzione, in cui è coinvolto un ufficiale di polizia, che vuole a tutti i costi far sparire le prove e i possibili ostacoli che possano ricondurre al suo coinvolgimento.
Anche nel film La stangata del 1973, Paul Newman e Robert Redford, i due truffatori protagonisti del film, si trovano alle prese con un poliziotto corrotto che viene pagato per convincere con le cattive Johnny Hooker (Robert Redford) a mettersi al servizio del boss locale, anche se alla fine fallirà nel suo intento (altra nota curiosa: grazie a questa pellicola, vi è stata una riscoperta del ragtime, celebre movimento musicale dei primi anni del Novecento, anche se l’ambientazione del film anni Trenta era molto lontana dal genere).
Cambiamo epoca, ma non stile, con il film Cop Land del 1997, con Sylvester Stallone, nei panni dello sceriffo della città di Garrison, abitata da un numero elevatissimo di poliziotti. Il nostro sceriffo, sordo e poco considerato dalla comunità, scoprirà che all’interno della cittadina si annidano traffici di droga e corruzione a livelli altissimi, che lo porteranno a scontrarsi con i suoi concittadini in divisa.
Ultimo film di questa carrellata (ma credetemi, ce ne sarebbero molti altri) è The Departed, film del 2006 con Jack Nicholson, Leonardo DiCaprio e Matt Damon, dove la storia verte attorno a un boss della malavita alla ricerca di una talpa della polizia infiltrata tra le fila della sua gang, con continui colpi di scena e tradimenti, fino all’epilogo finale dove la giustizia non si sa bene se sia a trionfare.
Dopo questa ultimo “spunto” vi invito ad andare a rivedere questi film, di cui alcuni sono delle vere perle della storia cinematografica e blockbuster planetari, e perché no, di trovare altri film del genere: vedrete, avrete solo l’imbarazzo della scelta. In fondo “vi ho fatto una offerta che non potete rifiutare”!
Francesco Arena
Francesco Arena nasce a Modena nel 1984, studia Ragioneria con specializzazione Informatica, attualmente impiegato bancario. Nel tempo libero frequenta cinema e tutto quello che riguarda il mondo della tecnologia. Si interessa anche di cucina e sta scrivendo un libro di ricette. Come genere ama molto i film comici (ma non demenziali), fantascienza e supereroi in generale.