Continua la battaglia di Facebook per il nome reale
di Edoardo Ridolfi, in Media, New media, del 8 Lug 2015, 12:30
Non accenna a placarsi la polemica riguardo la politica aziendale di Facebook nei confronti del nome reale. Dopo la protesta delle Drag Queen, Mark Zuckerberg è dovuto intervenire nuovamente sulla questione. Nel corso di una sessione di domande e risposte aperte con cui il CEO si è concesso agli utenti della sua piattaforma, gli è stato chiesto quale politica adotterà la sua azienda per risolvere il problema, visto e considerato il trattamento riservato alla comunità transgender. “Per il nome reale non si intende il nome legale, ma semplicemente quello che si usa tutti i giorni e con il quale si è conosciuti dai propri amici”. Inoltre Zuckerberg ha sottolineato come stiano lavorando per migliorare questo aspetto, così da poter rispondere alle esigenze di tutti gli utenti. Una delle principali preoccupazioni di Facebook è stata sempre quello della sicurezza: l’imprenditore statunitense vuole infatti evitare la diffusione di nome falsi che favorirebbero persone che abusivamente andrebbero a infastidire altri utenti.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione nel 2014, (Cass., sent. n. n. 9391/14) ha stabilito che chiunque crei un profilo falso su Facebook al fine non solo di nascondere la propria vera identità, ma anche di procurare danni a terzi, commette reato di sostituzione di persona. Nella fattispecie, la Corte ha condannato una donna che aveva aperto su Facebook un profilo con un nome di fantasia e, attraverso tale account, molestava ripetutamente un’altra persona.
Edoardo Ridolfi
Edoardo Ridolfi, nato a Gualdo Tadino (Pg) nel 1993. Diplomato al Liceo Scientifico; ha conseguito la laurea triennale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia. Attualmente sta svolgendo l’iter per prendere il tesserino da giornalista pubblicista. Collabora come giornalista e fotografo con testate cartacee e online diverse.