Uno scrittore in TV: Cezar Paul-Bădescu
di Anita Bernacchia, in Blog, Film in uscita, Libri, Televisione, del 16 Gen 2017, 16:43
“Non rimandare a domani quello che puoi leggere oggi!”. È il motto finale di una striscia televisiva quotidiana dedicata ai libri, che in Romania è diventata ormai un vero e proprio cult per gli amanti della lettura. “Il nostro libro quotidiano” (Cartea cea de toate zilele) va in onda dal lunedì al giovedì sul canale della TV pubblica TVR2 per… cinque minuti. Il presentatore Cezar Paul-Bădescu legge un libro al giorno e lo presenta agli spettatori-lettori. Scrittore e giornalista di successo, storico caporedattore del supplemento culturale di Adevărul, Cezar (CPB) sceglie per ogni puntata un’ambientazione originale a seconda del libro proposto. I libri sono, per l’appunto, pane quotidiano da gustare ovunque, e se ne può parlare ora in un confortevole locale nel cuore di Bucarest, ora in una strada trafficata, in metropolitana, al cinema o, perché no, a casa propria in poltrona. Cezar è ovunque, mentre dice la sua sul titolo del giorno, alternandosi con una lettrice fuori campo che ne recita dei brani. Ciò che non cambia mai è l’entusiasmo contagioso che riesce a trasmettere per la letteratura romena e straniera.
Nonostante la trasmissione sia stata interrotta per qualche mese lo scorso anno per via di tagli alla cultura, la formula del libro quotidiano in TV funziona e ha antecedenti autorevoli, come la storica e premiata trasmissione “L’uomo che porta i libri” (Omul care aduce cartea) del noto critico Dan C. Mihăilescu, andata in onda per quindici anni per l’emittente privata ProTV. Dopo la sua chiusura, Mihăilescu ha accettato di proseguirla per una piattaforma online con il titolo de “Il libro delle cinque” (Cartea de la ora 5), purtroppo non mantenendo il grande pubblico conquistato in televisione. A quanto pare, nonostante le possibilità offerte da Youtube e Facebook, anche per i programmi culturali il mezzo televisivo resta impareggiabile per raggiungere il grande pubblico. C’è da dire che la formula del libro quotidiano e ovunque proposta da CPB ottiene risultati migliori della “piccola porzione di lettura” servita da Mihăilescu nel salotto di casa propria.
Lo stesso Paul-Bădescu fu l’antesignano dei programmi culturali online in Romania con CulTube, trasmissione dedicata a libri, cinema, teatro e ospitata da Adevărul, purtroppo destinata a interrompersi dopo meno di un anno, ma già entrata nei memorabilia della “TV culturale”.
Chi è Cezar Paul-Bădescu?
Ma conosciamo meglio il Cezar scrittore, autore di due tra i migliori romanzi della letteratura romena dei primi anni 2000. Le giovinezze di Daniel Abagiu (2004, prefazione di Mircea Cărtărescu) fu il primo titolo della storica collana “Ego.Proza” con cui Polirom editore intese rilanciare la giovane letteratura romena. Racconto ingenuo, giocoso e paradossale dell’infanzia e dell’adolescenza del protagonista-autore nella Romania di Ceaușescu, fu seguito nel 2006 da Luminița, mon amour, romanzo che affronta gli anni dell’università, il matrimonio e il divorzio e la cui prima tiratura di 2.000 copie andò esaurita nel primo mese. I libri, benché legati da alcuni richiami e personaggi, sono due romanzi a sé stanti. In Bulgaria sono stati tradotti entrambi in un unico volume. In Italia, mentre il primo romanzo di CPB è stato pubblicato due anni fa per la piccola Ciesse edizioni (trad. Irina Țurcanu), il secondo è ancora in cerca di un nuovo editore. Ma il suo destino si preannuncia fortunato. Il regista Călin-Peter Netzer, infatti, si è ispirato al romanzo ricavandone il film Ana, mon amour, che sarà in concorso il mese prossimo alla Berlinale 2017. Netzer vinse l’Orso d’Oro nel 2013 con Il caso Kereneș (Poziția copilului), distribuito in Italia da Teodora Film, il che fa ben sperare per il nuovo film, che vede Paul-Bădescu come co-sceneggiatore.
I romanzi di CPB, pur essendo calati nella realtà romena e presentando caratteri e aspetti specifici di questo Paese, trattano di argomenti universali, divenendo così fruibili dal potenziale pubblico non romeno. Poiché l’autore si ispira alle sue esperienze di vita vissuta, alcuni critici in Romania hanno parlato di “grado zero della letteratura”, specie in Luminița, mon amour, dove emerge una scrittura “senza dosi di letterarietà da somministrare al lettore” (Daniel Cristea-Enache), che conferisce al libro uno stile sincero, oltre a consistenza e intensità della narrazione. In esso, la storia d’amore che attraversa la trama è solo il pretesto per una pungente satira verso la società di oggi e le false ricette per la felicità e il benessere che ci propina (dai film hollywoodiani alle riviste patinate, alla felicità predicata dalla religione). Luminiţa, mon amour è un romanzo sulle situazioni critiche che una coppia può trovarsi ad affrontare, nonché sull’eclatante incapacità di agire della società contemporanea.