Tempo di Libri, bilancio al di sotto delle aspettative: meno di 70mila visitatori
La prima edizione di Tempo di Libri, la nuova kermesse dell’editoria italiana, chiude al di sotto del livello di pubblico sperato, penalizzata forse anche dalla scelta della data: tra le vacanze di Pasqua e il ponte del 25 aprile. È questo il primo bilancio di Tempo di Libri inaugurata mercoledì 19 a Milano tra grandi aspettative (e non poche polemiche, nei mesi passati, per lo strappo con il Salone di Torino).
«Tempo di Libri si è chiusa con quasi 70 mila presenze» dichiara Renata Gorgani, presidente della Fabbrica del Libro, la società creata dall’Associazione italiana editori (Aie) per la fiera, sulle pagine del Corriere della sera. «Siamo di poco al di sotto del nostro obiettivo che era di arrivare a 70-80 mila persone che frequentassero la fiera».
«Non siamo al massimo ma neppure sotto il minimo», aggiunge l’amministratore delegato di Fiera Milano, Solly Cohen, spiegando che i dati definitivi saranno diffusi oggi. Nel 2016 al Salone di Torino i biglietti staccati erano stati 126.406.
Tuttavia, si pensa già al futuro, perché al di là di tutto l’organizzazione è stata impeccabile. Infatti, si pensa già alla data per il 2018. «L’anno prossimo vorremmo spostarci in una settimana normale», dice Gorgani. Maggio rimane il mese preferito, ma è ancora tutto da decidere.
Pesa di sicuro sul bilancio delle presenze il fattore scuole, tanto che nei primi giorni alcuni eventi per i ragazzi sono stati annullati.
«Sono arrivati circa 5 mila studenti – commenta Gorgani – ma avrebbero potuto essere decine di migliaia. È mancato il tempo. Dalla fondazione della Fabbrica del Libro alla fiera sono passati solo 225 giorni, nel 2018 andrà diversamente».
Anche dal punto di vista degli incassi i risultati hanno risentito delle presenze sotto le aspettative. I grandi gruppi (Mondadori, Gems e Giunti) non danno dati dettagliati. Si sa che sono andati bene Siti, visto il caso scoppiato nei giorni della fiera, Wilbur Smith e soprattutto i titoli di cui si è parlato negli oltre 2 mila eventi (tra i quali Avallone, Canavacciuolo, Corona con Maieron). Feltrinelli ha venduto la metà rispetto all’ultima edizione del Salone. Laterza e Marsilio un po’ meno della metà (con la curiosità de La storia delle api di Maja Lunde, che si è distinto tra i titoli dell’editore veneziano).
«Il bilancio di Tempo di libri è positivo – sostiene Luca De Michelis di Marsilio, che sarà sia a Milano sia Torino – ma due Saloni a così breve distanza l’uno dall’altro rappresentano un dispendio inutile».
Redazione
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