Quando un talk show fa ottimi ascolti in prima serata è perché non è un talk show
Il talk show generalista per una volta assesta un piccolo colpo per gli ascolti. La celebrazione dei 20 anni di “Porta a Porta” con un Bruno Vespa più gongolante che mai ha tenuto davanti al piccolo schermo 3.116.000 telespettatori per un ottimo 13,56% di share. Certo, è stato tutto tranne che un “talk”. Diciamo piuttosto che Vespa ha contaminato il genere più del solito per dar vita a un vero e proprio programma di “varietà” tipo quelli del sabato sera di “baudiana” memoria (anche se a Vespa questo parallelo non piacerà nemmeno un po’!). Dunque il talk funziona meglio quando non è un talk. E quindi niente di nuovo sotto il sole: Giannini, Floris e compagni dovrebbero comunque darsi un regolata.
E infatti, tanto per non farci mai mancare l’analisi degli ascolti della piccola ma nutrita carovana del salotto tv, va rimarcato che anche nella settimana appena conclusa le cose non sono andate meglio. A parte il “Porta a Porta” ufficiale da seconda serata, attestatosi comunque intorno al milione e mezzo di telespettatori e oltre il 20% di share, gli altri hanno stentato come sempre. Qualcuno più di altri. “La Gabbia” ad esempio ha eufemisticamente galleggiato con i suoi 602 mila telespettatori (share al 2,98%). Anche “Piazza Pulita” è rimasto più o meno lì con i suoi 614 mila e il 3% di share. È assai probabile che gli affezionati di Paragone siano ormai gli stessi di Formigli. E non sappiamo quanto questa cosa farebbe piacere a entrambi. E a proposito di talk show di prima serata sulle reti Rai non sta andando granché bene per Nicola Porro che con “Virus” ha sfiorato il milione di telespettatori, 957 mila, e il 4,04% di share. Si potrebbe eccepire che Porro viene contrapposto a Don Matteo e i suoi circa otto milioni di telespettatori e uno share intorno al 30% di media. Però si potrebbe rispondere che nessun esperto di televisione crediamo abbia ordinato a Raidue di immolare Virus in quel modo nel palinsesto.
È andata appena appena meglio per i gemelli “Ballarò” e “diMartedì” che questa settimana hanno migliorato seppur di poco le rispettive performance. Giannini è tornato sopra il milione di telespettatori, 1.174 mila e il 5,08% di share, mentre Floris è rimasto sotto con 932 mila e il 4,60% di share. Il resto delle performance della robusta programmazione di talk su La7 si accontenta come sempre. Tutto il blocco mattutino che si apre con “Omnibus” e si chiude con “L’aria che tira” va dai cento ai quattrocento mila telespettatori.
Va detto che nell’ultima stagione non sta brillando nemmeno il promettente “Gazebo”, la cui ultima puntata si è fermata a 670 mila telespettatori e lo share al 4,78%. Non è tantissimo per un programma che si voleva introdurre in modo intelligente nel panorama degli approfondimenti facendo anche un satira alternativa alle “copertine” di Crozza. Probabilmente si è esaurita la spinta propulsiva della novità. Servirebbe forse qualche idea (e faccia) nuova per evitare che l’ascolto resti cristallizzato intorno ai reduci elettori/simpatizzanti “scontenti” del Pd. Anche perché questi a quanto pare tendono a scomparire nel tempo. O a spostarsi altrove.
Gennaro Pesante
Gennaro Pesante, nato a Manfredonia nel 1974. Giornalista professionista, vive a Roma dove lavora come responsabile dei canali satellitare e youtube, e come addetto stampa, presso la Camera dei deputati.