Porta a Porta e l’epopea degli ‘scazzi’ tv, vero termometro della situazione politica
Il sistema è in fibrillazione e questo deve essere chiaro a tutti. E Porta a Porta, come spesso accaduto nella sua storia, ne è precisa rappresentazione. Quella che viene a ragione definita “Terza Camera” dello Stato ormai è la “prima” quando si tratta di misurare gli umori della politica. E i recenti “scazzi” – perdonerete il “francesismo” – ne sono fulgido (per così dire) esempio.
Nel corso della stessa serata Vespa è stato protagonista di due momenti davvero sintomatici che sono stati derubricati troppo frettolosamente al solito teatrino da talk show. Nel primo, forse quello meno allarmante, lo scontro con Renato Brunetta che accusava il conduttore di aver interpellato – nella serata della Brexit – l’economista Davide Serra “reo” di essere “amico di Renzi”. Ora, vero o no che fosse, davanti al solito teatrino del capogruppo di Forza Italia che urlava come un ossesso il suo disappunto, Vespa è andato su tutte le furie difendendo la sua scelta. Ciò che colpisce di più è stata proprio la perdita di controllo del mitico volto Rai chiaramente disturbato dall’annotazione (per quanto sgangherata) di Brunetta. Vespa, da sempre filo governativo (con qualunque governo e per sua stessa ammissione) forse ha tradito un po’ di tensione dovuta con molta probabilità a quanto sta accadendo sotto il cielo politico nazionale e che – altro che Brexit – lui sa leggere molto meglio di altri. In altri momenti storici, anche davanti a una critica così veemente, non avrebbe fatto una piega.
E di qui si capisce meglio il senso dell’altro scazzo, quello che l’ha visto protagonista con la senatrice del M5S Barbara Lezzi e il direttore del Tg1 Mario Orfeo. La Lezzi aveva fatto, peraltro rispondendogli en passant, una battuta feroce definendo Orfeo direttore del “Pd1”, che onestamente è anche piuttosto divertente come storpiatura dell’originale. Peccato che il direttore lì presente non l’abbia presa bene, richiamando prima la Lezzi, poi richiamando Vespa il quale – si vede molto chiaramente in un fuorionda – si avvicina a Orfeo che lo redarguisce, e si sente distintamente il conduttore che replica “che faccio, la prendo a schiaffi?!” chiaramente in difficoltà davanti a una richiesta di reprimenda peraltro piuttosto avventurista dato che la senatrice 5Stelle non aveva insultato nessuno. E poi Orfeo – che pur dirigendo il Tg1 è spesso presente nel salotto di Vespa – sarà pure in grado di difendersi da solo da un attacco politico di una parlamentare, peraltro di prima legislatura, come la protagonista dell’episodio?!
Insomma, tanti nervi scoperti. Vespa comincia a vacillare davanti al potere e al consenso decisamente in ascesa dei 5Stelle, con cui al momento è ancora abbastanza difficile rapportarsi davanti alle telecamere. Il direttore del primo tg Rai, peraltro impegnato nella classica autopromozione alla vigilia delle nomine dei nuovi direttori che pare potrebbe arrivare in piena estate – e i rumors dicono che non si salverà nessuno – forse farebbe meglio a occuparsi del suo telegiornale, che da un lato resta comunque primo negli ascolti, ma che ben presto potrebbe essere chiamato a raccontare un’Italia “politica” che appena tre anni fa sarebbe stata impensabile.
Gennaro Pesante
Gennaro Pesante, nato a Manfredonia nel 1974. Giornalista professionista, vive a Roma dove lavora come responsabile dei canali satellitare e youtube, e come addetto stampa, presso la Camera dei deputati.