Musica dal passato: come suonava uno strumento nell’antichità
Nel 1929, durante un programma radiofonico della Bbc, un musicista della Royal Navy suonò dal vivo due trombe, una di bronzo e una d’argento, entrambe rinvenute nella tomba del faraone egiziano Tutankhamon pochi anni prima. In quella occasione, gli ascoltatori sentirono in diretta un suono antico di oltre tremila anni.
Oggi, sebbene un’esperienza del genere sia impensabile, data l’estrema importanza di reperti così rari e dunque intoccabili, l’archeomusicologo Richard Dumbrill, dell’università di Londra, è alle prese con un progetto interessante: riprodurre strumenti e suoni di civiltà perdute risalenti a migliaia di anni fa.
“La musica potrebbe essere la chiave per accedere alla dimensione psichica di culture perdute”, spiega Dumbrill sulle pagine del Venerdì di Repubblica. Assieme a Gojko Barjamovic, dell’università di Harvard, l’archeologo britannico ha deciso di intraprendere lo studio e la ricostruzione di strumenti musicali dell’antica Mesopotamia, per ridare vita ai suoni dell’antichità pre-classica.
“Abbiamo appena ricreato la lira ritrovata nell’antica città di Ur, nell’odierno Iraq, e conservata al British Museum. È del 2500 a.C., il più antico cordofono di cui si abbia testimonianza.”
Parallelamente i due studiosi esaminano decine di tavolette cuneiformi assire e babilonesi per comprendere meglio anche altri aspetti legati agli strumenti. Per esempio, la posizione che bisognava assumere per poterli suonare. “Ora sappiamo che lire di grandi dimensioni venivano suonate a quattro mani, e che alcuni strumenti a fiato venivano rivolti verso l’alto e altri verso il basso.”
Il progetto, seppur innovativo, non rappresenta un unicum. Di recente la cantante e compositrice Stef Conner, insieme all’arpista Andy Lowings, ha prodotto The Flood, “il diluvio”, un album in cui Conner canta antiche poesie babilonesi accompagnata da Lowings che suona una copia della lira di Ur.
Luigi Caiafa
Luigi Caiafa nasce in Puglia nel 1985. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Archeologia e Storia dell’arte antica presso la Sapienza, Università di Roma, inizia un percorso di formazione in ambito editoriale. Da gennaio 2016 collabora con la casa editrice Historica e la rivista online Cultora.