L’ipocrisia degli editori
Terminata la visita alla mostra Van Gogh l’uomo e la terra in questi giorni a Milano, mi trattengo per qualche minuto nel bookshop per cercare libri che siano di mio interesse. Oltre ai consueti cataloghi della mostra e vari libri d’arte, sono catturato da un volume pubblicato da SE intitolato Memorie di Dirk Raspe con in copertina l’autoritratto di Van Gogh. Attorno al libro una fascetta nera con la scritta Il romanzo di Van Gogh. Incuriosito prendo il libro in mano e, leggendo il nome dell’autore, sobbalzo: si tratta di Pierre Drieu La Rochelle.
Probabilmente la stragrande maggioranza dei lettori non conoscerà questo autore. Nato a Parigi nel 1893, dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale, nel 1934 si dichiarò fascista e aderì nel 1936 al Partito Popolare Francese. Durante la Repubblica di Vichy si schierò apertamente in posizioni collaborazioniste con la Germania nazista giungendo a togliersi la vita nel marzo del ’45.
Il suo libro più celebre è Fuoco Fatuo pubblicato in Italia da Mondadori, negli ultimi anni in Francia è avvenuta una parziale riabilitazione del suo lavoro tanto che è entrato nella Bibliothèque de la Pléiade con la raccolta Récits, Romans et Nouvelles.
Proprio in questi giorni, dopo la pubblicazione dei diari di Heidegger, si discute se l’opera di un autore debba essere separata dalla sua vita, un dibattito che in realtà nella teoria e critica letteraria va avanti da anni.
Nel caso di Drieu però si è fatto di più con un’operazione di un’ipocrisia sconvolgente: nel volume Memorie di Dirk Raspe non c’è nessun richiamo alla sua biografia, l’aletta destra completamente priva di parole, è un insulto alla democrazia.
L’editore propone un libro al grande pubblico sfruttando le potenzialità commerciali di un’opera che tratta una figura come Van Gogh ma al contempo omette volutamente ogni riferimento al suo autore perché scomodo e non gradito.
Così facendo compie un’operazione d’ipocrisia editoriale e manca di onestà intellettuale sfruttando l’ignoranza della stragrande maggioranza dei lettori che non conoscono la biografia dell’autore e che, probabilmente, se ne venissero a conoscenza non comprerebbero più il libro o nel loro inconscio sarebbero portati a discreditare l’opera.
Questo è il mercato editoriale italiano che, quando compie operazioni di valore culturale pubblicando opere meritevoli e di qualità, lo fa puntando esclusivamente sull’aspetto commerciale anche a costo di stravolgere la comprensione e la veridicità del libro.