Le vele rosse invadono la laguna di Venezia
Abbiamo spesso visto, a inizio estate, le suggestive immagini delle “Vele scarlatte” di San Pietroburgo (https://visitaresanpietroburgo.it/la-festa-vele-scarlatte-a-san-pietroburgo/), che a giugno di ogni anno incendiano il fiume Neva in un suggestivo spettacolo di colore. Ma mentre la manifestazione russa celebra la fine delle scuole e l’inizio della stagione estiva, in Italia quest’anno le vele rosse hanno assunto ben altro significato.
Il 30 giugno la laguna di Venezia è stata invasa da 52 barche con le vele rosse. La performance artistica, che ha il titolo Red Regatta, si colloca nel contesto della 58° edizione della Biennale di Venezia (https://www.labiennale.org/it/arte/2019) ed è stata ideata dall’artista americana Melissa McGill.
McGill (https://www.melissamcgillartist.com/about/) è un’artista interdisciplinare di New York che crea ambiziosi progetti su larga scala; ha esposto le sue opere sia negli Stati Uniti che all’estero dal 1991. I suoi lavori si ripropongono di incorporare elementi scultorei, luci e suoni per mettere in contatto gli spettatori con contesti tradizionali e ricchi di storia, aumentando al contempo la loro consapevolezza di ciò che li circonda.
Red Regatta ha, come tutte le opere di McGill, lo scopo di celebrare la tradizione, in questo caso attraverso l’utilizzo delle imbarcazioni tipiche veneziane, che rimandano alla lunga tradizione marittima della Serenissima. D’altro canto, però, le vele rosse vorrebbero sottolineare come il futuro di Venezia sia incerto: il cambiamento climatico, che ha provocato un innalzamento del livello della laguna, e il turismo di massa rischiano di stravolgere completamente la vita dei veneziani e di cambiare in maniera irreversibile il volto della città. In questo senso è stato scelto il rosso delle vele, tutte dipinte a mano con una sfumatura di colore diversa: è un rimando alla passione e alla vita, ma anche all’urgenza delle tematiche ambientali.
Quella del 30 giugno è stata solo la prima di una serie di regate che proseguiranno fino a fine novembre. La speranza dell’artista, degli organizzatori della biennale e di tutti i veneziani è che l’iniziativa, assieme ai provvedimenti presi dal comune, possa salvaguardare la città e invertire, almeno in parte, il processo di degrado in atto da anni.