La genesi di Millennium secondo Stieg Larsson
di Federica Colantoni, in Letteratura, Libri, del 7 Apr 2015, 09:00
È di questi giorni la notizia dell’imminente pubblicazione nel nuovo romanzo che riunirà Lisbeth Salander e Mikael Blomkvist in un nuovo episodio intitolato The Girl in the Spider’s Web, scritto dalla penna di David Lagercrantz.
Nel frattempo, in questi dieci anni, la saga Millennium pubblicata postuma ha appassionato milioni di lettori di tutto il mondo. Il suo autore, Stieg Larsson, pochissimi giorni prima che sopraggiungesse la morte, ha rilasciato un’intervista a Lasse Winkler in cui racconta la sua opera.
“Sì.Sono uno scrittore veloce e i gialli sono facili da scrivere. È più difficile scrivere un articolo di 1000 parole, in cui ogni cosa deve essere esatta al 100%”, così risponde Stieg Larsson a Winkler quando gli chiede delucidazioni sul fantomatico quarto libro. In effetti non sembra che il padre della saga Millennium abbia avuto difficoltà a elaborarla, tutt’altro considerato che aveva in cantiere la bozza del quarto volume.
Larsson aspettò di avere i tre libri completi prima di proporli alle case editrici: la sua prima scelta ricadde sulla Piratförlaget, specializzata in best seller, che, come spesso accade, non si prese nemmeno la briga di aprire il plico. Forse, qualche mese dopo, l’editore si sarà mangiato le mani visto il successo avuto dal primo capitolo della saga, pubblicata in Svezia dalla Norstedts grazie a un amico e collega di Larsson che inviò i manoscritti per suo conto.
Nonostante l’autore abbia scritto la trilogia per divertimento, era ben consapevole del suo valore, infatti a Winkler dice: “chiunque scriva per vivere crede che il proprio materiale abbia un valore commerciale, giusto? Io credo che i miei libri lo abbiano. Ecco perché ho voluto farli pubblicare. So che sono buoni. Sono il mio fondo pensione”. Un fondo pensione di cui non ha potuto godere. Molti erano i progetti attorno ai personaggi della saga, Larsson sosteneva di poter elaborare un centinaio di libri sull’universo Millennium: “ non sarà un problema fino a quando qualcuno vorrà pubblicarli e la gente vorrà leggerli ”, diceva.
Durante l’intervista, Larsson racconta anche della genesi di Lisbeth Salander, forse una delle protagoniste più controverse della letteratura contemporanea: “Ho pensato a Pippi Calzelunghe. Come sarebbe oggi? Come sarebbe da adulta? Come chiameresti una persona come lei, sociopatica? Iperattiva? Sbagliato. Lei semplicemente vede la società in modo diverso. Io la farò venticinquenne ed emarginata.” Da questo pensiero è nata l’antieroina di Larsson, una ragazza asociale e con gravi problemi emotivi. Non è proprio il modello di spensieratezza che ci aspettiamo pensando a Pippi Calzelunghe, ma entrambe condividono l’incomprensione che suscitano nei membri della società.
A un personaggio così particolare ne va affiancato uno più ordinario – ma non banale -, e ancora una volta Larsson prende in prestito un soggetto di Astrid Lindgren, il giovane detective Kalle Blomkvist, per creare il giornalista quarantacinquenne Mikael Blomkvist. È un personaggio che bilancia ed equilibra la sociopatia di Lisbeth, che potrebbe sopraffare il lettore: il giornalista di Millennium è un uomo altruista, ben integrato nella società, che si impegna per riscattarsi da un fallimento professionale.
Stieg Larsson si può dire che sia cresciuto a pane e polizieschi, ha letto il genere per tutta la vita e quando è venuto il momento di farlo suo si è in qualche modo allontanato dalle linee guida che lo contraddistinguono: “Una cosa che mi ha preoccupato della crime fiction è che è generalmente riguarda una o due persone, ma non c’è molto sulla società – dice sempre a Winkler – io voglio discostarmi da questo modello. Nella vita reale, le persone sono integrate nella società. Questo è ciò che accade nei miei libri. Anche i p ersonaggi minori interagiscono e hanno un effetto sugli eventi.Non è un universo isolato. ”
Durante l’intervista, Lasse Winkler non poteva certamente aspettarsi la telefonata che avrebbe ricevuto poche settimane più tardi: “Hai saputo la novità? Stieg Larsson è morto.”
Federica Colantoni
Federica Colantoni nasce a Milano nel 1989. Laureata in Sociologia all’Università Cattolica nel 2013, pochi mesi dopo inizia il percorso di formazione in ambito editoriale frequentando due corsi di editing. Da dicembre 2014 collabora con la rivista online Cultora della quale diventa caporedattrice. Parallelamente pubblica un articolo per il quotidiano online 2duerighe e due recensioni per la rivista bimestrale di cultura e costume La stanza di Virginia.