Il Partenone dei libri: in Germania un tempio coi volumi bruciati dai nazisti
Sono passati circa ottantacinque anni da quando i nazisti bruciarono nella Friedrichsplatz di Kassel migliaia di libri ritenuti «degenerati». Ma quei libri proibiti e annientati dalle fiamme riecheggiano ancora nelle nostre menti e oggi, in un clima di profondo cambiamento che continua a elevare l’unità europea come ultimo baluardo della democrazia occidentale, rinascono grazie a un’opera monumentale, posta non a caso al centro dell’Europa, proprio a Kassel, dove nel 1933 avvenne la Bücherverbrennung nazista.
Si chiama The Parthenon of Books, il “Partenone dei libri”, e sarà l’opera-manifesto di «documenta» (10 giugno – 17 settebre 2017), una delle più importanti cerimonie internazionali di arte contemporanea, quest’anno in gemellaggio proprio con Atene, e dal titolo Learning from Athens.
Realizzato assemblando circa 100 mila volumi raccolti grazie a un’operazione crowdfounding, il tempio, tra i principali motivi architettonici della storia dell’Occidente, è stato pensato e realizzato dall’artista argentina Marta Minujin, che già nel 1983 era stata protagonista della presentazione di un’opera simile a Buenos Aires, ma in misura ridotta.
Con l’aiuto di un gruppo di studenti e un lavoro di mesi, questa volta, ha ricostruito un tempio sul modello del Partenone, rispettandone le proporzioni, e infine posizionandolo nel mezzo della Friedrichsplatz di Kassel.
Il Partenone dei libri è un’opera epocale. Politica, ma non ideologica, che parla della nostra storia passata e recente, evocando il dramma della distruzione dei libri «non ariani» voluta da Hitler e l’attuale crisi degli Stati occidentali, da sempre contraddistinti da una profonda fragilità ma sostenuti da valori indistruttibili e a prova di fiamme.
Luigi Caiafa
Luigi Caiafa nasce in Puglia nel 1985. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Archeologia e Storia dell’arte antica presso la Sapienza, Università di Roma, inizia un percorso di formazione in ambito editoriale. Da gennaio 2016 collabora con la casa editrice Historica e la rivista online Cultora.