Hello Barbie, la bambola wifi che registra e risponde
“The Big Barbie is listening you”, avrebbe detto Orwell.
Sì, perché l’ultima creazione by Mattel, una delle più grandi case produttrici di giocattoli del mondo fa veramente discutere. Quante bambine giocando con la propria Barbie ci hanno fantasiosamente parlato? Beh, da oggi potranno pure ricevere una risposta.
L’azienda Mattel ha presentato una Barbie high-tech che può ascoltare il vostro bambino, registrare le sue parole, inviarle su internet per l’elaborazione, e rispondere al vostro pupo.
Il giocattolo Hello Barbie dotato di tecnologia wi-fi ha un microfono, un altoparlante e un piccolo computer embedded con una batteria dall’autonomia di un’ora, il tutto per un costo attorno agli 80 dollari.
Come funziona? Basta premere l’apposito pulsante situato sulla fibbia della cintura, Barbie si desterà dal suo sonno e farà una domanda. Di volta in volta il giocattolo indirizzerà le conversazioni sugli interessi del bambino, così da farlo interagire maggiormente e dando l’impressione che sia un chiacchierone. Per rassicurare i genitori su questa Barbie un po’ tata e un po’ 007, la Mattel invierà ai genitori una newsletter settimanale in cui verranno riassunti i temi trattati e le risposte fornite dai figli.
Agguerrita la posizione assunta dell’associazione CCFC (Campaign for a Commercial-Free Childhood) che ha avviato una petizione per bloccare la vendita di Hello Barbie: “Non si tratta di bambini che parlano ad un giocattolo ma di persone ingenue che raccontano i loro interessi e preferenze ad un conglomerato commerciale con scopi puramente finanziari. Tutto ciò è raccapricciante e crea una serie di pericoli per i nostri bambini e le nostre famiglie. Di norma i più piccoli rivelano tante cose su di loro quando giocano. Nella demo mostrata dalla Mattel la Barbie pone domande che potrebbero portare i bambini a fornire informazioni basilari sulla loro vita; dati che potrebbero benissimo essere utilizzati per indirizzare meglio messaggi pubblicitari e prodotti”.
La Mattel ha ovviamente smentito tutto, affermando che la Barbie si attiva soltanto pigiando il bottone e negando qualsiasi retroattività. Per loro è solo la prima bambola interattiva, nulla di più di un semplice giocattolo: “La cosa che i più piccoli desiderano fare maggiormente con Barbie è parlare. È la principale esigenza di sempre per tutte le fasce di età e in ogni paese”, ha spiegato Oren Jacob, CEO di ToyTalk.
Privacy a parte, immaginate un futuro con giocattoli così: i bambini finirebbero col preferire la bambola dalla voce magnetica all’amichetto della porta accanto. Niente più guerre con i soldatini, niente più castelli di costruzioni o tè con le amiche e le bambole di pezza. Un’infanzia apatica, quasi incolore, nemmeno degna di essere chiamata infanzia.
Edoardo Ridolfi
Edoardo Ridolfi, nato a Gualdo Tadino (Pg) nel 1993. Diplomato al Liceo Scientifico; ha conseguito la laurea triennale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia. Attualmente sta svolgendo l’iter per prendere il tesserino da giornalista pubblicista. Collabora come giornalista e fotografo con testate cartacee e online diverse.