Festival o Festa? A Roma un nuovo modo di concepire le kermesse della settima arte
Nell’ambito delle rassegne cinematografiche come distinguersi in un panorama così ricco e denso di proposte, come quello italiano? Come creare una propria identità e unicità? Come diventare promotori di un nuovo modo di concepire il cinema? Sono domande cui hanno cercato di rispondere Piera Detassis e Antonio Monda, rispettivamente presidente della Fondazione Cinema per Roma e direttore artistico del Festival del Cinema di Roma, lo scorso 15 Giugno all’Auditorium Parco della Musica, esattamente cinque mesi prima dell’avvio ufficiale della nuova edizione del festival − prevista dal 16 al 24 Ottobre − con un’unica tappa intermedia, fissata per fine settembre, quando verrà ufficializzato il programma completo. Tante le proposte per questa edizione, la decima, a partire dall’omaggio al grande genio di Pier Paolo Pasolini, cui la rassegna sarà dedicata, con una serata ad hoc proprio per celebrare i dieci anni. Tradizione da un lato ma anche rottura, o meglio discontinuità, rispetto al passato e nei confronti dei Festival di categoria più noti in Italia. Non si cerca il confronto con le cornici più prestigiose di Torino e Venezia, cui rimane la veste ufficiale più celebrativa e cerimoniosa. Un taglio diverso quindi, una nuova ventata di freschezza, non a caso lo stesso Monda nel discorso inaugurale ha esordito parlando di Festa piuttosto che di Festival, qualche lettera in meno ma, in compenso, tante novità. Una rivoluzione artistica basata su tre concetti chiave: Discontinuità, appunto, insieme a Qualità, delle pellicole proposte, e Varietà nella scelta delle stesse. Il tutto fruibile su tre canali in una veste rinnovata:
– la Selezione Ufficiale, non ci sarà più gara, bensì un insieme eterogeneo di film, dalle trenta alle trentacinque pellicole, che il pubblico, al termine di ogni proiezione potrà votare per concorrere all’assegnazione del Premio messo in palio dallo storico sponsor della rassegna.
– le due Retrospettive specifiche – una dedicata al grande sceneggiatore e cineasta italiano Antonio Pietrangeli, in collaborazione con il MoMA di New York che proporrà una mostra allo stesso, e l’altra ad un noto regista internazionale, il cui nome non è stato ancora ufficializzato – più Alice nella Città, la sezione parallela da sempre dedicata ai ragazzi
– infine gli incontri, la vera innovazione, un calendario, che si prevede fittissimo di appuntamenti con personaggi noti legati al mondo della settima arte e non solo − di cui è possibile avere un piccolo assaggio dalla nota rilasciata sul sito ufficiale del Festival − con il coinvolgimento diretto delle Sale cinematografiche. Un’idea per rispondere all’esigenza di distinguersi nel complesso scenario critico/cinematografico. Un impegno costante, che prescinde dai luoghi del festival come sintetizza la Detassis: “Il tema della Fondazione è quello di formare un nuovo pubblico che sta mutando ed è centrale, sforzandosi di raccontare il cinema 365 giorni l’anno con incontri ed anteprime su tutto il territorio di Roma”.
Redazione
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