Facebook diventa editore e propone un decalogo per riconoscere le fake news
di Valentina Pudano, in Media, del 7 Apr 2017, 12:07
Negli ultimi mesi il mondo dell’informazione tende sempre più a dare spazio a riflessioni su se stesso, alle prese con esami di coscienza e preoccupazioni riguardanti, in primis, la questione delle fake news. Uno dei protagonisti del dibattito è stato, fin da principio, Facebook; infatti, in occasione delle agguerritissime elezioni statunitensi, un tema scottante era stato appunto quello della diffusione di notizie false tramite il social network, tanto che lo stesso Mark Zuckerberg aveva riconosciuto la serietà della faccenda. Gli effetti non si sono fatti attendere.
Un mese fa, Facebook ha lanciato il Facebook Journalist Project, presentandosi in una veste inaspettata: quella di editore. Il progetto nasce con lo scopo di fornire agli utenti informazioni corrette, che possano contrastare la diffusione di bufale. In particolare, il social si propone non solo di collaborare alla produzione di notizie, ma anche di promuovere una digital e news literacy, ovvero diffondere una maggiore consapevolezza tra i fruitori di notizie tramite la piattaforma.
L’annuncio è stato accolto con scetticismo da parte del mondo mediatico, specialmente in relazione al ruolo che Facebook si è auto-assegnato, ossia valutare l’attendibilità delle notizie, operando dunque una selezione su ciò che può o non può arrivare agli utenti. Dalle colonne di molte testate americane – come il Wall Street Journal – si sono sollevate aspre critiche in merito a un’attività di censura che può divenire rischiosa, in assenza di contraddittorio.
Progetto editoriale a parte, un’altra misura è stata adottata proprio in queste ore. I vertici di Facebook hanno diffuso, tramite la sezione Notizie del social, una guida per individuare le news non veritiere. Il vademecum è stato lanciato in quattordici Paesi tra cui l’Italia e scomparirà tra 72 ore. Si tratta di dieci punti in cui sono descritti i modi per riconoscere le fake news; il decalogo è stato annunciato ieri – non a caso, durante il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia – da Campbell Brown, giornalista in carriera scelta da Facebook a gennaio scorso proprio per occuparsi della delicata questione dell’informazione sul social.
I punti propongono norme non rivoluzionarie, certo, ma di buon senso: invitano a diffidare da titoli altisonanti, a controllare che gli URL non siano simili a quelli di altri portali giornalistici, a verificare l’attendibilità delle fonti che propongono la notizia e anche a fare attenzione ad alcuni dettagli non secondari, come la formattazione o la grafica, aspetti che sui siti di fake news vengono trascurati.
Una nuova sensibilità editoriale sembra celarsi dietro a queste scelte messe in atto da Facebook. D’altra parte, il social è ormai diventato un importante strumento di diffusione di notizie e un approccio più responsabile si rivela necessario. Un decalogo non risolverà la questione, ma è un buon inizio.