Edward Snowden al Festival Internazionale del Giornalismo: “Siamo tutti sotto controllo”
Tematiche scottanti durante il nono Festival Internazionale del Giornalismo che si è tenuto in questi giorni a Perugia, dove Edward Snowden, noto informatico statunitense e tecnico della Nsa (National Security Agency) ha dichiarato: “Siamo tutti sotto controllo.”
Snowden in collegamento via Skype dal luogo segreto di Mosca dove si è rifugiato per evitare di finire in manette negli Usa per l’accusa di spionaggio, causata dalle sue cocenti rivelazioni riguardo ai sistemi di sorveglianza di massa utilizzati dall’intelligence americana, ha tuonato contro gli attuali cambiamenti tecnologici.
Nel corso del suo intervento, ha rivelato una realtà che non si allontana molto dal celeberrimo 1984 di George Orwell, dove sono tutti continuamente monitorati da un regime totalitario.
“Viviamo sotto controllo − ha spiegato il trentaduenne informatico − i cambiamenti tecnologici hanno cambiato il modo di intercettare le nostre comunicazioni. Sto parlando di tutti noi, non si controlla solo chi commette reati o è in procinto di commetterli. Ognuno di noi può essere spiato, a prescindere dal fatto che sia o no un criminale. I colpevoli di tutto ciò sono i governi che lo hanno permesso. Dobbiamo essere consapevoli che le intelligence di altri Paesi possono controllare quello che facciamo, dunque per difenderci bisogna proteggere e rendere sicura la rete, aumentando così il livello di libertà.” Poi Snowden ha lanciato un appello: “Il giornalismo è una delle armi più efficaci che abbiamo, forse l’unica in grado di combattere tali cambiamenti. Non possiamo illuderci che i governi si riformino da soli da un giorno all’altro”.
Ha poi continuato sull’importanza della sicurezza informatica: “I programmi di controllo non hanno mai impedito attacchi terroristici, ma anche se ci rendessero più sicuri, ciò non importa, perché essere perfettamente al sicuro non vale a nulla se non siamo realmente liberi. Prendiamo come esempio la Francia, dove è stata legalizzata la sorveglianza di massa prima degli episodi di Charlie Hebdo. Sorveglianza inutile, in quanto non ha impedito la strage”.
Il quadro dipinto da Snowden è a tinte grigie con prospettive inquietanti.
“Emergerà un mondo governato da algoritmi, da selettori matematici che verificheranno il nostro comportamento, permettendo di analizzarci ed opprimerci. Se ci pensate basta veramente poco per alterare il nostro libero arbitrio, è sufficiente che un capo di governo abbia cattive intenzioni e vada a manipolare gli equilibri dei cittadini in base a questi dati.”
Esiste una soluzione? “L’antidoto per combattere questo problema − conclude lo statunitense − è l’informazione libera.”
Edoardo Ridolfi
Edoardo Ridolfi, nato a Gualdo Tadino (Pg) nel 1993. Diplomato al Liceo Scientifico; ha conseguito la laurea triennale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia. Attualmente sta svolgendo l’iter per prendere il tesserino da giornalista pubblicista. Collabora come giornalista e fotografo con testate cartacee e online diverse.