Da Ercolano a Ostia Antica, ecco i luoghi della cultura in attesa del nuovo direttore

Nove tesori d’Italia cercano un nuovo direttore, da Villa Adriana a Ostia Antica, passando per Ercolano, i Campi Flegrei, Villa Adriana e Villa d’Este. È stato difatti annunciato pochi giorni fa dal ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini il bando internazionale per la selezione di nove responsabili. In attesa dei nomi, conosciamo meglio i parchi e i musei che entro fine 2016 avranno un nuovo direttore.

  1. Complesso monumentale della Pilotta di Parma.

Il Palazzo della Pilotta è un monumentale complesso di edifici alla cui erezione lavorarono numerosi architetti. La sua costruzione ebbe inizio, con ogni probabilità, prima del 1583, durante gli ultimi anni del ducato di Ottavio Farnese. Oggi ospita alcune tra le più importanti istituzioni della città: Biblioteca Palatina, Museo Archeologico Nazionale, Galleria Nazionale, Museo Bodoniano, Teatro Farnese, Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Parma e Piacenza, Istituto d’Arte “Paolo Toschi”, Istituto di Storia dell’Arte dell’Università e Accademia di Belle Arti.

Comprende il Museo nazionale d’arte orientale “Giuseppe Tucci”, in cui è possibile ammirare pregiate collezioni di oggetti d’arte provenienti dal Vicino, Medio ed Estremo Oriente, dalla preistoria all’età moderna; il Museo nazionale preistorico e etnografico “Luigi Pigorini”, che custodisce reperti che ripercorrono la preistoria italiana; il Museo dell’Alto Medioevo, che conserva ricche testimonianze di floridi centri occupati dai Longobardi; e il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari

  1. Museo nazionale etrusco di Villa Giulia

Il museo è attualmente il polo più rappresentativo della civiltà etrusca e accoglie non solo alcune delle più importanti opere di questa civiltà, ma anche manufatti di tradizione greca di altissimo livello, confluiti in un’area che fu tra l’VIII e il V secolo a.C. uno straordinario punto d’incontro di popoli e culture diversi.

  1. Museo storico e il Parco del castello di Miramare a Trieste

Il castello di Miramare fu una residenza della corte asburgica e venne costruito nell’omonima frazione di Trieste per volere di Massimiliano d’Asburgo-Lorena, arciduca d’Austria e imperatore del Messico, per farne la propria dimora da condividere con la moglie Carlotta del Belgio. Il castello è adibito a museo, con sale e stanze arredate con mobili ottocenteschi e della prima metà del Novecento, e al cui interno è conservata anche una pregevole raccolta di vasi orientali.

  1. Parco archeologico dei Campi Flegrei a Napoli

I Campi Flegrei sono un territorio la cui fama, legata alla bellezza dei luoghi e alla salubrità delle sorgenti termali e del clima, è celebrata e tramandata da numerose fonti antiche. Collocato sulla sommità dell’alto promontorio che chiude a Sud il golfo di Baia, e dal quale domina l’intero golfo di Pozzuoli e le isole di Capri, Ischia e Procida, è situato il Museo archeologico, inaugurato nel 1993, e ospitato all’interno di una fortezza di età aragonese, opportunamente restaurata ed adeguata alla nuova destinazione espositiva. Nel museo sono esposti reperti archeologici unici e di straordinario valore storico-artistico.

  1. Parco archeologico dell’Appia antica a Roma

Il territorio del Parco è un “cuneo verde” tra il centro di Roma e i Colli Albani, e rappresenta il residuo più importante dell’Agro Romano dal punto di vista storico, archeologico e paesaggistico. Comprende infatti la via Appia antica e le sue adiacenze per un tratto di 16 chilometri (compresa la Villa dei Quintili), la valle della Caffarella, le aree archeologiche degli Acquedotti, di Tor Fiscale e delle tombe della via Latina. L’arteria stradale fu realizzata nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, e successivamente a Brindisi.

Ercolano, secondo la leggenda narrata da Dionigi di Alicarnasso, venne fondata da Ercole nel 1243 a.C. Fu conquistata dai Greci nel 479 a.C. e successivamente passò sotto l’influenza dei Sanniti, prima di essere occupata dai Romani nell’89 a.C. La città divenne quindi un luogo residenziale per l’aristocrazia romana e visse il suo periodo di massimo splendore con il tribuno Marco Nonio Balbo, il quale fece costruire nuovi edifici. In seguito fu colpita dal terremoto del 62 d.C. e poi completamente sepolta sotto una coltre di fango e materiali piroclastici a seguito dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Oggi rappresenta una delle principali attrazioni archeologiche d’Italia, seconda solo a Pompei.

  1. Parco archeologico di Ostia antica

Ostia fu un importante snodo commerciale della città di Roma alla foce del fiume Tevere. Prima colonia romana fondata nel VII secolo a.C. dal re di Roma Anco Marzio, secondo il racconto tradizionale, si sviluppò particolarmente in epoca imperiale come centro portuale. Decadde rapidamente a partire dall’epoca tardo-antica, sostituita dal centro portuale di Porto, e fu abbandonata in epoca alto-medievale. Le rovine della città furono scavate dagli inizi del XIX secolo: si sono conservate, insieme ai monumenti pubblici, numerose case di abitazione e strutture produttive, che ne fanno un’importante testimonianza della vita quotidiana antica. Oggi, il Parco archeologico di Ostia, rappresenta uno dei più grandi impianti archeologici della Roma antica, con monumentali resti di templi, impianti termali, edifici pubblici e privati.

  1. Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli

Villa Adriana fu una residenza reale extraurbana a partire dal II secolo d.C. Voluta dall’imperatore Adriano (76 – 138 d.C.), si trova presso Tivoli (l’antica Tibur). Realizzata gradualmente nella prima metà del II secolo a pochi chilometri dall’antica Tibur, la struttura è un ricco complesso di edifici estesi su una vasta area, che doveva coprire circa 120 ettari, in una zona ricca di fonti d’acqua a 17 miglia romane dall’Urbe. Nel 1999 Villa Adriana è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

La villa d’Este di Tivoli, invece, è un capolavoro del Rinascimento italiano, la cui costruzione fu voluta dal cardinale Ippolito II d’Este, figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia (1509 – 1572), su un sito già anticamente sede di una villa romana.

Redazione

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