Cenerentola, l’inno alla gentilezza di Kenneth Branagh
Emozionati come bambini. Così si sono sentiti, sorprendentemente, i giornalisti che hanno assistito, in anteprima mondiale prima al Festival di Berlino poi a Milano, alla proiezione di Cenerentola, ultimo film del regista Kenneth Branagh. La tradizionale fiaba della buonanotte diventa un kolossal cinematografico, in arrivo nelle nostre sale il prossimo 12 marzo, con un cast stellare: Cate Blanchett è una stupenda matrigna cattiva, Helena Bonham-Carter un’originalissima fata madrina, Stellan Skarsgård il Gran duca Monocolao, e poi ancora Hayley Atwell, Sophie McShera e Ben Chaplin. Per il suo nuovo film in live action (film girato con attori in carne e ossa), i precedenti sono stati Alice in wonderland e Malificent, la Disney ha scelto Branagh: “Mi ha colpito la visione della Disney su cosa fare con le loro favole e la possibilità di dare al mito di Cenerentola toni e atmosfere diversi, lavorando sulla modernità psicologica insita nella favola che inneggia al coraggio e alla gentilezza. La sfida era utilizzare una leggerezza di tocco che non fosse superficiale, senza cinismo, ma senza essere sdolcinata o immatura. È questo che mi ha convinto, leggendola e commuovendomi, come fosse possibile dire ancora tanto di attuale”. E l’affermato regista ha rivelato che ad aiutarlo nella trasposizione della favola, una parte significativa l’ha rivestita William Shakespeare, il Bardo immortale di cui ha portato tante opere al cinema: “Verso la fine della sua carriera, si è dedicato a storie che potevano sembrare apparentemente più semplici, come ad esempio La Tempesta. Ha scritto quasi delle favole, nel senso che aveva una combinazione di semplice intrattenimento e messaggi molto profondi. Il mio background shakespeariano mi ha insegnato quindi ad avvicinarmi seriamente alle favole, forse non prendendosi troppo sul serio, ma facendolo”.
Ad indossare le scarpette di cristallo, l’attrice britannica Lily James, già vista in Downton Abbey. Alla domanda su quale sia stata la scena più bella da girare, la James non ha alcun dubbio, il gran ballo al castello: “È stato veramente un momento magico il ballo. Era anche quello che mi rendeva più nervosa perché dovevo incarnare una principessa in questo momento iconico ed ero realmente terrorizzata. Poi sono entrata nella stanza e quello che ho visto era una tale favola, davvero, che mi ha tolto il respiro e non dovevo sicuramente recitare. Era tutto perfetto. Ricordo in particolare che c’erano questi corpulenti membri della troupe che, alla fine delle riprese, tutti commossi hanno detto «Oh, è così meraviglioso». E così la mia paura se ne è andata, era veramente un’atmosfera da favola. La musica di Patrick Doyle, inoltre, era qualcosa di fantastico, senza paragoni. C’era l’orchestra che suonava dal vivo ed era meraviglioso, si veniva trascinati dalla musica ed è un elemento che ha sicuramente contribuito a dare vita all’atmosfera”. Rapito dall’atmosfera di quella scena, anche il regista: “C’erano seicento comparse, Lily James in un vestito blu che le impediva quasi di respirare che scendeva le scale e si lanciava in un ballo molto fisico, con sempre la stessa leggerezza e freschezza, senza mai controfigure. È successo qualcosa di magico, tutti volevano esserci a quella scena, i tecnici, la troupe, in un luogo magnifico creato da Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, con i costumi di Sandy Powell. È stato qualcosa di simbolico, ci siamo sentiti tutti parte di questa avventura”.
L’altro protagonista della fiaba è ovviamente il principe, che nel film ha il viso di Richard Madden, l’attore che ha impersonato Rob Stark in Game of Thrones. Dalle nozze rosse a Cenerentola, decisamente è un gran passo avanti: “Ho sentito la responsabilità. Ho rivisto il film animato e ho visto che il principe era presente in due o tre scene, e avevo un po’ di timore perché ognuno aveva un’idea diversa su chi fosse il personaggio e non avevo molto materiale su cui lavorare. Quindi ho potuto, insieme a Kenneth, costruirlo dall’inizio, vedendolo come un figlio, un soldato, un amico, e seguendolo mentre si innamora. Avendo avuto questa possibilità ho cercato di dimenticarmi la responsabilità, concentrandomi sul dare spazio a un personaggio che fosse all’altezza di Cenerentola, che la meritasse perché è una donna fantastica. La mia sfida non era quindi realizzare l’idea che tutti avevano di questo principe, piuttosto quella di delineare un personaggio in grado di meritare l’amore di Cenerentola”. Branagh, quindi, da questo evergreen fanciullesco ha tirato fuori sfumature inesplorate, che hanno reso il nuovo lungometraggio disneyano un inno alla gentilezza e alla generosità: “Essere generosi e gentili, oggi, è qualcosa di radicale e rivoluzionario. Cenerentola prova a superare le barriere del cinismo, del post-modernismo, dell’ironia. Lei sceglie di essere gentile, lei sceglie di fare questa cosa difficile di essere gentile e coraggiosa. E gli spettatori la amano per questo, perché sceglie di essere vulnerabile. Eppure con questa scelta, Cenerentola cambia la sua vita, e cambia un po’ anche le nostre. Ti sorprenderà scoprire quanto desideri che lei ce la faccia. Perché se pensi che lei possa riuscire a superare gli ostacoli, forse possiamo riuscirci anche noi. A volte, il miglior modo per sconfiggere la crudeltà, l’ignoranza e le imposizioni è restare fermi e continuare ad essere gentili e coraggiosi”.
Michela Conoscitore
Pugliese, classe 1985. Laureata in Lettere Moderne, con un master in giornalismo cartaceo e radiotelevisivo. Ha collaborato, nel settore Cultura e Società, in una redazione giornalistica della provincia di Foggia. Da sempre, esprime l’amore per la scrittura, raccontando storie e descrivendo avvenimenti. La semplicità è il suo principale obiettivo, che cerca di perseguire affinché, ciò che scrive, arrivi a tutti. Grande appassionata di cinema e serie TV, da due anni posta recensioni sul suo blog, Incursioni Cinemaniache. Ma non si ferma qui, perché il vero giornalista è un curioso a tutto tondo.