Ansiogena ma spaventosamente brillante: Black Mirror, la miglior serie tv di sempre
Lo scorso 21 ottobre, Netflix ha diffuso i sei episodi della terza stagione di Black Mirror, la serie televisiva di fantascienza distopica creata da Charlie Brooker, che svela possibili derive e tendenze distorte del mondo contemporaneo. Enfatizzando all’estremo i limiti dell’attuale società internauta, la serie mostra come un uso quasi ossessivo della moderna tecnologia e una sregolata dipendenza dai social network possa far emergere paure, disturbi e paranoie da sempre nascoste, ma presenti, negli oscuri meandri della psiche umana.
La terza stagione è composta da sei episodi, invece dei tre della prima e della seconda. Tutte le puntate, come quelle precedenti, sono storie a sé stanti con attori/personaggi e registi/sviluppo della trama ogni volta diversi e con un unico tema dominate: il complesso tema dei rapporti tra uomo e tecnologia.
La serie antologica più celebre e sorprendente degli ultimi anni è, dunque, tornata per una nuova annata colma di tensione e preoccupazione verso il futuro. I sei episodi ora disponibili sull’ormai diffusissimo servizio di streaming on demand manifestano già quella medesima aura inquietante e angosciante che ha contraddistinto la serie nelle due passate stagioni, estremizzando la nostra percezione della presente realtà quotidiana. Si va da Nosedive, in cui la protagonista, interpretata da Bryce Dallas Howard, vive in un mondo in cui tutte le relazioni sociali ed economiche tra le persone dipendono dal proprio punteggio, basato sulle valutazioni date dagli altri ad ogni interazione in un grande social network; a Playtest, dove è di scena un globetrotter che per guadagnare qualche soldo decide di partecipare ai test di un nuovo videogioco a realtà aumentata; a Hated in the Nation, che racconterà le gesta di detective che indagano su una serie di omicidi causati dall’odio scaturito dai social network.
Insomma, dopo due stagioni passate tra personaggi virtuali che si candidano alle elezioni governative, misteriosi individui che prendono di mira il premier inglese sottoponendolo a sadici giochi sessuali e programmi interattivi capaci di ricreare la personalità dei defunti in un’intelligenza artificiale, Black Mirror ha tutte le carte in regola per ricominciare a scioccare, terrorizzare e, allo stesso tempo, mettere in guardia la società contemporanea, orientata sempre di più verso l’accettazione incontrastata di tendenze omologanti e spesso opprimenti.
Detto ciò, possiamo senza timore concludere che Black Mirror è una delle migliori serie tv di sempre. Un vero e proprio punto di riferimento per la fantascienza in tv e soprattutto un esempio straordinario di comprensione del presente, arrivando persino, in alcuni casi, a predire addirittura il futuro, a dimostrazione di quanto il meccanismo finzionale di Black Mirror abbia raggiunto vette mai esplorate prima d’ora da una serie televisiva.
Redazione
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