La rivincita dei “mollati” al Teatro Furio Camillo
Ti lascio perché tu meriti di più.
Ti lascio perché ti amo troppo.
Ti lascio perché ho bisogno di stare da solo.
Ti lascio perché non voglio farti soffrire.
Ti lascio perché ho altre priorità.
Ti lascio perché voglio imparare a suonare l’ukulele…
Chi non reagirebbe male davanti a queste parole? Dopo una relazione durata un anno, la protagonista del monologo, Giulia Pont, che rappresentata tutta quella categoria chiamata “I mollati”, è stufa di sentirsi presa in giro da tutti e si sfoga con il pubblico. In che modo? In scena una vera seduta psicologica, dove il pubblico fa da psicologo e Giulia da paziente, così da raccontarci, con divertenti aneddoti, la sua triste rottura.
La straordinaria Giulia, che per questo spettacolo ha vinto moltissimi premi teatrali (tra cui Festival Monologhi UNO, Menzione miglior testo originale Concorso Attori Doc,Finalista al Premio Alberto Sordi) riesce ad essere frizzante per tutto lo spettacolo, strappando una risata dopo l’altra al pubblico. Pochissimi oggetti in scena, tra cui una sedia, un tavolino e una borsa che contiene la sua Bibbia personale: Focus. Focus, il suo giornale preferito, è quello che da sempre la protagonista consulta per uscire da situazioni che le stanno strette. Tra una battuta divertente ed una più cinica riesce a coinvolgere il pubblico che senza esitazioni sta al gioco.
Un divertentissimo monologo su come uscire da una relazione finita da tempo, dove il tuo Lui, in questo caso, ti lascia per piccole banalità. Ma la cosa che fa arrabbiare più di tutto è il “dopo relazione” dove sempre il tuo Lui è andato avanti con la propria vita, ed invece tu sei sempre ferma al punto di partenza.
E se questa affascinante conversazione servisse veramente da terapia per tutti? Ci viene in mente un inno che dovremmo ripeterci ogni mattina per noi stessi, dopo una rottura: Io ci sono e non sei tu che distruggerai la mia esistenza solo perché mi ha lasciato senza una scusa veramente valida. Insomma oltre alla splendida Giulia, che risulta un attrice validissima che riesce a gestire i vari cambiamenti di tonalità vocale, i vari ruoli da interpretare, è un piacevolissimo incontro con noi stessi e con la nostra psiche.
Senza perderci d’animo riprendiamo in mano la nostra vita, perché qualsiasi rottura può essere traumatica ma non impossibile da superare.
Grazie a Giulia Pont interprete di questo brillante monologo, grazie alla regia di Francesca Lo Bue, grazie al teatro Furio Camillo di Roma che ha ospitato questo spettacolo. Sopratutto grazie a queste situazioni drammatiche che posso diventare, con un pochino di ironia, divertenti e fare da sprone per tutti noi.