Ettore Gotti Tedeschi sulla corruzione morale della società
“La miseria economica, sociale, politica è conseguenza della miseria morale. Un’autorità morale deve occuparsi della miseria morale poiché, se l’uomo è avido ed egoista, nulla verrà mai rimediato. È il primo problema da risolvere”.
Così Ettore Gotti Tedeschi, banchiere ed economista, esplica il suo pensiero riguardo alla causa di decadenza economica e politica nel nostro Paese. La causa di tutto, per il banchiere, è la corruzione morale, che ormai aleggia sull’Italia da anni.
Ettore Gotti Tedeschi per i primi dodici anni della sua carriera da economista si è occupato di strategia finanziaria, lavorando con Metra-Sema a Parigi e poi con McKinsey a Milano e Londra. Successivamente occupò il ruolo di banchiere d’affari per la finanziaria Procomin di Imi-Bnl per poi dedicarsi alla merchant bank Sige. Con il banchiere Roveraro nel 1987 fonda la Banca d’affari Akros, ricoprendo poi diversi incarichi prestigiosi come banchiere in altre aziende. Deve la sua fama soprattutto alla presidenza dell’Istituto per le Opere di Religione, ruolo ottenuto nel 2008, sotto il papato di Benedetto XVI. Con una personalità forte, una cultura vastissima e una conoscenza dell’economia elevata, Gotti Tedeschi si esprime sulla crisi che sta colpendo l’Italia da anni ormai, scovandone e analizzandone le cause.
Prima fra tutte è proprio la decadenza morale che strazia il Paese. Per lui tutto dipende dal rapporto che la morale ha instaurato con l’economia nei tempi moderni. Lo scrittore e giornalista Paolo Gambi sostiene che Gotti Tedeschi sia un “economista morale”, ma il banchiere risponde affermando che l’economia morale non esiste. Per lui, infatti, l’economia è e deve essere vista unicamente come un mezzo, uno strumento e non come una scienza che può portare su di sé la denominazione di morale o immorale. La moralità che si lega all’economia viene fuori nel momento in cui si decide come utilizzare questo strumento. L’economia al giorno d’oggi è diventata un fine. Ma è compito degli uomini riportarla al suo vero ruolo: essere un mezzo. Uno strumento da utilizzare in base a norme morali ed etiche che permettano una convivenza pacifica.
Passa a parlare del problema europeo, di una mancanza di unità fondante che dovrebbe rendere il Paese compatto. Il problema di fondo si colloca in una mancanza di fondamenta che ha accompagnato la creazione dell’Europa e che impedisce una politica economica degna di essere chiamata tale, che ora dovrebbe essere totalmente rivista secondo il banchiere. Individua la causa di questa mancanza nelle divisioni religiose e culturali che attraversano il continente. “L’Europa è stata fatta troppo in fretta senza pensare ai paesi singoli. Bisogna prima creare una cultura europea. Non starà in piedi finché c’è uno scontro di carattere culturale tra la cultura cattolica dell’Europa meridionale e quella luterana dell’Europa nordica”.
Da cattolico, parla delle differenze tra i due rami del cristianesimo, vedendo nell’intolleranza indubbia della “fazione” luterana un ostacolo all’unità e alla pace. “Il mondo luterano è tollerante con sé e intollerante verso gli altri. Il mondo cattolico è intollerante verso se stesso, ma tollerante verso gli altri. Per questo i luterani vogliono punirci continuamente. Il problema è culturale, non economico. La differenza di visione della morale economica tra i due mondi è abissale, simile a quella tra il mondo cattolico e islamico, ed ha una fondamenta secondo il pensiero luterano: la natura dell’uomo è corrotta, non si può risolvere e quindi bisogna fare stragi”.
Vi è una soluzione a tutto ciò?
Secondo Ettore Gotti Tedeschi sì: l’evangelizzazione. Se la Chiesa cattolica si concentrerà su di essa, se i preti si dedicheranno alla dottrina, si potrà arrivare ad un educazione cattolica che permetterà di combattere la corruzione morale che vige sovrana sul Paese.
Con le leggi cattoliche, con l’idea di donare al prossimo, di salvaguardare l’etica e la morale prima di tutto, si potrà arrivare ad una situazione di equilibrio che riporterà in auge l’economia non solo italiana, ma europea, permettendo anche al Bel Paese di sfruttare tutte le sue capacità. Infatti Gotti Tedeschi, vede nell’Italia potenzialità formidabili: “L’Italia ha un potenziale di crescita economica incredibile. Io la vivo da quarant’anni, non parlo da professore che ha letto libri di altri, non sono un economista accademico. L’Italia ha due vantaggi competitivi che disturbano gli altri Paesi: il risparmio e le medio imprese”.
Concentrandosi su questi vantaggi, su un’azione di evangelizzazione forte e decisa, su un’informazione ampia e sostanziosa, la corruzione morale, secondo l’economista, potrà essere facilmente rimpiazzata da un’etica invidiabile e una crescita economica senza precedenti, utilizzando lo strumento che è l’economia nel miglior modo possibile, poiché “non esiste l’economia che uccide, è il suo cattivo uso a creare condizioni per cui l’uomo può soffrire”.
Redazione
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